“Ho sempre pensato che la pazienza, una pazienza interminabile, sia il dono più grande che la donna porti da sempre nella storia anche in ordine alla speranza”.

Naturalmente tale pazienza può, per dir così, serrarsi in una sorta di urgenza che la contrae tutta, non già in qualcosa che assomigli alla fretta, ma in qualcosa che, appunto, coincide con l’ultimatività.